mercoledì 15 luglio 2009

Occhi verdi smeraldo

Le stelle al tramonto, il nostro trancio di mondo.
Hey, i carboni incandescenti, tossici e magnificenti, avevano quattro gambe e due nasi, c'era Nightmare sul muro contaminato da carpentieri alla chitarra. Le Gibson squartate da fiamme deficenti, i tuoi sguardi fissi contro il mondo, con occhi obliqui che calcavano il disagio del mondo.Ti chiamerò quando ci sarà fango, ma sicuramente avrei dovuto baciarti prima di Lione o dei villaggi strappati alla memoria.
A volte penso di avere troppe debolezze verso l'alcol ma poi svelto ci bevo su.
I sismi frenetici e stabili, i crolli di cornicioni su via Roma 81, Paolo Fabbri imbarazzato dalle 4 stagioni. Vedi cara, Keaton era muto a ridere e anche questo giorno è andato con Braccia bugiarde e discorsi calmi. Le dita brulicavano il mio essere, il tuo ombelico centro di gravità per il mio universo, pensarlo e viverlo, stando sempre gravi come cattivi indiani, hippy, froci, negri, ebrei, comunisti, la voglia di bestemmiare alle 44:75 del Saturno tatuato.
Sedici giochi di quadri mostruosi asfissiati con il pane delle castagne.
Cristo battezzami nel fango, io illumino questo buco nero con una foto, il mio bambino era un fiume di dolore, figlio di me Morte, ogni notte lui dice -Mi piacciono le favole, puoi cantarmi quella dell'Uomo Senza l'Orologio?-

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