venerdì 23 luglio 2010

Disfa Politik

I sistemi odierni si fondano sulla lobotomia collettiva, un padrone per ufficio e mille contabili per piazza. L'amico partigiano dell'anno zero fugge dall'asilo nido e si sprinta contro la grettezza del magnifico, contro la sistematicità, figlia del delirio, casa di cani hanno che accalappiato il primo osso e mai l'hanno mollato. Nella comune in cui vivo non ci sono semafori ad acqua, si nuota e per galleggiare ci sono le serpi fraudolenti e spente nel volgare "oggi". I quattrini a raffica li possiede chi ha senso, il buon commerciante ha sempre torto fin quando il cliente paga. La bella umana è fustigata da centurioni con ordini burocratici da diramare al posto dello spadone. Gli spacciatori sono nominati Inri e tesserati con i criminali dall'auto blu, hanno il sindacato, anche la sirena blu seleziona i commenti positivi e li pubblica su estetiche del network in faccia ma non si schiaccia nulla senza coscienza, la morte ha un volto e si è ancora in vita quando la si conosce e si è ancora vivi quando quando questa si impadronisce e ti obbliga a vivere una vita intera alla frontiera di una luna nera dalla quale non c'è via di uscita. ,

giovedì 15 luglio 2010

Cenerentola la Puttana



Cauta si disfa la sera con un martellamento di bottiglie e luci, gli ospedali sfilano scontrini lungo le corsie di emergenza, l'informatica si amplia grazie ai satelliti e le biopsie, l'informazione quella va avanti a pillole antidepressive, la case hanno poche finestre e molte grate, tutti gli alluvionati saranno pestati e le donne denudate dei propri figli, questi vedranno il burrone chi saprà volare potrà esistere, Darwin si solletica a guardarci dall'Iperuranio e la critica militante si fa pubica e isolata. Le notti si allungano e l'energia si complica, la natura sopravvive grazie alla criminalità organizzata e le coscienze restano ferme lì a mirare tempi passati o futuri. Il mio presente è la dilatazione del secondo e ciò lo devo alla bibbia proustiana, a Godard che infrange le immagini con altre immagini proiettando terze figure più sane delle prime e figlie dell'occhio vigile condito da pop-corn di marzapane. Lo stretto di Gesù è un ragù di missili dirompenti e sfacciati, di processi laicizzati, di cascate di piromani e frutti di diamanti. Si riappare in basso la luna, la città è apparecchiata per la lunga notte in spesse nuvole di smog, la Pazienza ha un limite e Di Maria nei suoi distretti l'ha ben documentata, Pippo ricapitalizzato giostra le sue azioni sul muro della strada, tagga, quera Paperino con il fucile, scrive e stampa relazioni in merito ai comunisti per la C. I. A. 
Compagno, lo ammetto, ti chiamo così non per rispetto ma perchè la fame chimica ha un prezzo, il tuo nome non me lo ricordo. Fratello, lo ammetto, ti chiamo così per lo stesso motivo, a volte però credo che lo potremmo essere ma il problema non è che siamo tutti fratelli bensì distinguere Abele da Caino. Il nastro azzurro benda lei, durante la sottomissione anale appare una pubblicità: "C'è più gusto ad essere italiani."

lunedì 12 luglio 2010

Gli alimenti

Sono in strada, la notte è inoltrata, un fascio triste e solo invoca un coro ma non ha peso, l'ho visto diverse volte sempre con i suoi compagni sono circa venti e tutti uguali, li riconosceresti anche morti.Sul castello si respira un'aria umida e deificata, il verde scuro degli alberi si inala fra le mie camicie, la speranza si fa tosta e il nucleo dei lapilli si scrosta rapidamente con l'olio bollente.La resina dei pini si raggela nell'Africa meridionale, la Terra del Fuoco è alle orbite e nonostante i viaggi mentali sono ancora qui fioco e restio sotto ombrelloni fatti di sogni e cartoni.La tesi si snoda con il pensiero di un viaggio programmato anche se poco, poi un'altro anche se già visto, insomma nulla di nuovo dal fronte occidentale.Dio mi disconosce nonostante la prova del Dna, gli alimenti li avrò dalla carità cristiana, insomma i suoi figli hanno una croce ma non un padre bensì il  profeta non è altro che il primo figlio ad essere stato cacciato di casa. Lei mi dice che la vita è bella da morire, ma l'incantesimo non traspira a lungo, l'angoscia quella sì che ha fissa dimora. Ne voglio ancora, le luci mi dirigono al mare, le navi fantasma sono in circoli satanici a destra della via Lattea, io seguo la luce, speriamo che l'angoscia di vivere sia una felice morte. Buona partita.





giovedì 1 luglio 2010

Ritorno a Casa quella Vera per Davvero

A te potrà non sembrarti vero,forse non crederai a quanto sto per dirti,brillano ancora gli occhi per la maraviglia,sono ancora incantato.Ma procedo con ordine per il rispetto che provo per te,non puoi neppure immaginare quel che m'accingo a raccontare.Ero con lei ,si lei,occhi verde smeraldo,con il suo ombelico floreale,le persiane della città erano serrate e noi dopo anniversari altrui stavamo vagando verso l'auto.D'un tratto il mio istinto ci fa cambiare rotta e non posso negare che mai mossa così saggia fu composta da me,sentivo una calamita in quel quartiere ventricolare dal qual partì quel giorno che ci dicemmo addio e l'attrito ci attirò verso vicoli dotati di mausolei cementati,anche l'erba era cementata,ma,d'improvviso,come un colpo al petto quando lo aspetti nella schiena(ricordi le vecchie risse?)trovo una pavimentazione rosso mattone che mi conduce in uno spiazzo mai visto prima.Era la mia oasi,la casa nella quale ho vissuto per secoli e come un deja vù è tornata a me.Lei mi guardò stupita in quanto senza vergogna alcuna ti dico che piansi,ti dirò che le finestre erano asimmetriche,le case trasandate,i fili pendevano nello spiazzo ma il pavimento era d'oro rosso fine e celestiale,il naufragio fu di una letizia trasbordante.Su un balcone vi erano solo panni verde pistacchio in quantità terrificante e le porte erano tutte uguali e irregolari,mi stesi in terra e lì mi resi conto del sentimento dell'imperfetto.I cornicioni delle piccole case erano irregolari e la cornice che formavano era del tutto fuori portata per la perfezione,era fatta così male che era ineguagliabile,nulla poteva essere così.La perfezione include il difetto ma questo da solo non può comporre quest'opera d'arte,i tasselli sono rintracciabili ognuno in un continente diverso e neppure chi come un magnate,un rockfeller o uno sceicco dotato di feudo vulgo potrà mai raggruppare l'epifanico posto appena descritto.La piccola viuzza degna del monopoli mi ricondusse al resto del mondo e tutto sembrava cosi artificiale,quell'arte involuta,insalubre e primitiva nei suoi errori era la mia casa e forse solo oggi posso dirti di aver fatto Ritorno a Casa quella Vera per Davvero.