sabato 18 luglio 2009

Folla igienica

I plettri fradici di sapone, le unghie scrostate fra i crateri, le lacrime macchiate, le vesti della Padania, le spiagge notturne, il bar sempre fermo, i codici delle pomate irraggiungibili, le autostrade e le piazzole, le birre del giorno e chilometri di palazzi, palazzi ovunque, parcheggi e fontane e ancora palazzi. Sei piani, due scale, trentasei famiglie, centoquarantaquattro anime morte, quattro pareti e otto televisioni che le tengono in vita.
I caffè degli autogrill, le fiamme avvelenate, gli elenchi in affanno, il verde dei tuoi bimbi, l'aids, la sifilide, le verruche, i piatti inquinati, le corde stimolate.
I barattoli a tavolino, i fucili contro il nido, i buffi parchi e i custodi smembrati. Ci vedremo ancora alle querce di Mamre, sotto paludi di caste vergini fuse nell'avorio colato

MADRE APRI TU SONO PARALIZZATO
MADRE ALZA LA TV SONO IO CHE HO URLATO

la rivoluzione personale, l'unica via da innaffiare, i Radiohead contaminati da ingegneri, Kid. A, l'apice, corteggiare con le pietre mute e sorde, effimero simbolo della sensualità. Torniamo bambini, 24 Aprile 1996, eri in una sfera bucata, t'arrampicavi fra le foglie morte, ricoverate e castrate, davi vita ai cani, inseguivi le mani fino al cielo costringendoci ad amare.

LE PARENTESI NEI COMMISSARIATI DEGLI SKY
NOI FIGLI ABBANDONATI FRA I VICOLI STRAFATTI

Van Gogh è nel vicolo di una maledetta piazza, io sono lo starnuto di ogni mosca, volo incompreso nell'adolescenza violata dalla vergogna, le sbarre del balcone
SECONDO PIANO
SALERNO
TORRIONE
SCHIANTO CERCA VOLO
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