sabato 24 settembre 2011

Pregiudizi con virgola

Basta un singhiozzo per impazzire, una cosa avuta e dopo tolta. Il cestino dei rifiuti mi scruta ridendo, sembra tirare a sé troppi giovani, è frocio. Lui ha guardato una bambina, pedofilo. Lei ha voglia di mordere delle natiche, troia. Ha progettato una torre di cento metri, ce l'ha piccolo. Prosegui tu, in fondo si ha sonno solo se si è svegli. Basta dell'acqua e il singhiozzo vola via, come un tormento ricevuto e finalmente purgato. Il cestino dei rifiuti piange, sembra che le carte si posano ai suoi piedi. Lui ha guardato una bambina, è il padre. Lei ha voglia di mordere delle natiche, ha fame. Ha progettato una torre di cento metri, gli mancava la sua amata ora in cielo.

domenica 18 settembre 2011

Fra poeti e aedi

Sto male e prego la madonna, perché lei, ogni torto disgrava e sotto la veste il pizzo detiene. Sono peccatore disceso nel limbo e relegato fra poeti e aedi, li ho truffati tutti e mi son fatto salvo. Senza fede in colui che nel legno venne ficcato riarsi il mio corpo vendendo la beatitudine contraffatta. Non mi interessa essere nelle grazie di chi tutto può, voglio il mio corpo è il solo oggetto che mi fa sentire, vivo o morto non importa. Ho il baffo informato, minaccio e ricatto con acume mi divincolo dai capi con l'aureola è solo questione di tempo, presto sarò pronto per lo scontro. Il ribelle compiva tutto alla luce, Lucifers, io all'oscuro vincerò. Seguo il ritmo cadenzato e mi spaccio per maresciallo, calabrese fui e sotto la coppola che lo noti. Napoletane son le mie mani, milanesi le mie ricchezze e mai genovesi furono le mie tasche. Ora ho una camicia in trama scozzese, grigio e blu il suo colore, un cancro ai polmoni sponzorizzato dalla Marlboro, sudo all'inferno e sappi che per me è un piacere etterno

sabato 3 settembre 2011

Un paese di merda

Uno sfrattato guarda il cielo cercando un luogo dove piazzarsi, qui in terra non c'è più posto per lui. Erri De Luca al mattino dall'alto del mondo mira due città la prima fu morte per Cristo mentre la seconda fu dimora per santi e puttane. Qui non ci sono prospettive né paesaggi da contemplare, da un lato vi è un morto accasciato che potrebbe essere il Cristo della nostra epoca, dall'altro dei sanpietrini gettati contro le camionette delle guardie. Il monte su cui mi trovo è un cumulo di falsità, di menzogne e futilità, mi regge oggi, domani forse e dopodomani pure, abbandonate i miti della giustizia in terra, sopravvivere si può. Chi chiede di più? chi prospetta per sé un futuro migliore? E' tempo di essere schietti, rapidi e dinamici senza sudare troppo però; è tempo di stritolare gli stracci e succhiare per sciacquarsi la bocca, c'è chi invece preferisce rubare una dentiera e vendersi i denti, chi preferisce vendere il fumo e crescere una famiglia, chi scopa per allattare il figlio. E' un inferno medio, un paradiso al contrario. Lungo il corso vedo camice, camici e camice di forza, nessun papillon se non quello di un mimo, la persona più seria che ho visto oggi, suona anche la chitarra e si traveste da uomo fa vivere sua moglie e il piccolo figlio mulatto. E' una vita a mezzo servizio, sul fondo di un bicchiere a rubare le gocce degli altri, qualcuno ha il bicchiere pieno, è in una scatola intrappolato e con saggezza ripete che per lui è un paese di merda.