martedì 7 luglio 2009

Coltelli vetrati

Gli amici son rivali in lotta per una buccia suprema, le piastrelle incollate con sputi di vietnamiti uccisi, un sudicio scenario per il quale gli esperti coniano neologismi, Star Wars, scudi spaziali, i missili coreani, le orate giapponesi.
Il precario dell'anno zero a costo multimediale è l'emblema del nuovo sfruttamento, date un senso al tubo, almeno la metà di quello che ha una corda, le siringhe d'aria nelle aziende colmano l'assenza di essa.
Le tazze nei quadri, i ritmi blandi, le facce del giorno, i miei 5 pranzi multietnici, il sesso interraziale, le canadesi, i figli del sole, gli alunni del vento, il finestrino del cane, un elenco a forma di jet, la Royal Air Force.
La bacheca fuori pista, la cocaina nelle fogne, El Ray sotto accusa, i marchi registrati nelle miniere alla caffeina, il mio drum, i filtrini e i marciapiedi chiusi. I comizi chiusi, Firenze occupata dall'ala sbagliata.
La vita in differita sulla rai censura a tempo ciò che non và, magari fosse così anche il cervello, il timballo è sotto la porta, la porta è sotto il cielo. Il cielo perforato da una forchetta, la forchetta fra l'amore metropolitano. L'amore metropolitano fugge e non sai con chi và.

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