domenica 20 dicembre 2009

Horror vacui

I miei buchi cariati vacillano in notti spesse come lampioni,i teschi delle mie ghiandole s'imputridiscono contorcendo budella interiora e quant'altro.Resisto alle fragranze aromatiche,le passanti le sbatto contro il muro,vogliono godere di culo.
La nebbia artificiale emula un viso spettrale,lei intonacata di blu s'intristisce e tende lo sguardo verso il prato,l'occhio fermo non comunica nulla un pò come questo blog,ma chi vuoi che ti legga svergognato chiasmo correlato al guinzaglio della anima.
La mia repulsione,l'affanno,le regole distanti dalla logica,la bara impolverata tutto è lì,si aspetta la processione,che precedenza sia fatta,prima gli psicopatici,gli alcolizzati,gli illuministi e le puttane io in coda a questo elemosino qualche scempio facciale.
Aspetto che la doccia venga fuori per bagnarmi di croste zampillanti,per poter vedere lei munita di olio salivato uscire per baciarmi,dopo questo che la morte bussi pure alla porta spero solo che si dissolvano questi miei versi nell'etere barbonesco,nel volto adolescenziale e nell'insanità figlia naturale dell'illegittimo padre a lungo chiamato Dio

giovedì 17 dicembre 2009

Loghi invernali

Sentivo fra i bicchieri un fruscio di loghi invernali,il mare si inzeppava di alghe e frutti acerbi,la costa frastagliata e nuda mostrava la disinvoltura del vino,rincrescendomi di ciò che per pigrizia non vidi.
Piatta e vertiginosa torna al nido l'apatia infinita,la storia d'amore più lunga della mia vita,io,lei,la solitudine accecante e bagliori scuri di demoni salvi dal sale di Cartagine.
Corrodo fra le miniere del cervello,stupida big bubble,il cervelletto cariato si stacca e dichiara autonomia,cerco la fuga dal corridoio mi sento in provetta ecco che torna.

Incubo finito,è notte:
-Buongiorno Notte-
-Buonanotte giorno dovresti dire.Non vedi che manca un quarto di ciclo ed è Siclide?-
-Ti va di uscire?-
-Con chi?-
-I presuntuosi che fanno?-
-Escono con gli egocentrici-
-I poeti?-
-Ovvio con gli analfabeti-
-I nichilisti?-
-A puttane su Omega 7-
-Ti va una pizza al subconscio?-
-Ma si-
-Che morte vuoi vedere stasera-
-Quella di un bimbo-
-Ho il delitto di Candrega-
-Perfetto-
Il proiettore proietta immagini che a memoria si recitano da sole,amo le morti silenti,quelle certe,è bello vedere quegli ingenui esseri sempre terrorizzati dinanzi alla prima vita,si abitueranno,godranno come il cristallo fra il sangue della folla.Passerà anche questo sentimento,passerà anche l'infinito,da questa morsa non si può scappare,la sofferenza non compare,l'allegria fa star male.Che ognuno pianga nel proprio bicchiere le macchie umane non si scrostano dal mio Gazebo.
-Mi spiace-Fuori!-

martedì 15 dicembre 2009

Stemma Glaciale

Lungo il sentiero desolato un mostro blu cammina di lato,cosciente dell'arrivo,ha perso le ruote con le quali era partito,accosto,gli offro un passaggio,dice che ha lavorato anche di giorno nella sua vita ma Giove non lo tollera,solo nel ghiaccio della notte muove il corpo e assorbe le luci dei neuroni nella morsa dantesca,un tempo faceva il camion ora risponde solo fischiando.
Intona versi marroni su mani traballanti dinanzi a traumi e scosse di polvere domenicale,ei diventa fiamma di violini violenti che diventano un giro per il freestyle del giovane senza patria in cerca di camaleontiche creature da depistare e trucidare.
Lustro il cuore dalla polvere,cammino su gocce come Cristo,mi getto fra la folla e all'amo abbocca una Minerva decaduta fra rubini e diamanti,io son popolare,grezzo e volgare,lei fine e impaurita si muove molleggiando le dita,io arsenico del settimo zaffiro reale duplico le speranze.
Tu chiave apollinea,io dionisiaca galera.

domenica 13 dicembre 2009

Soldi Usati

Lancia la moneta ciò che non esce è questo mondo....sisma....centro.....alibi.
Cura la pelle del vento che si trascina nel fango rompendo il vuoto sonoro,non ce la faccio sono stressato ho preso troppa aria mentre respiravo,metafisicamente,ho incontrato lei,apparentemente,come tutte:pera inguinale,tre teste,un calcio fra le squame.
E' stato subito amore.
La macchina da scrivere insulta i tumori,io bevo i tuoi fluidi sgocciolanti che picchiano la mia lingua assetata,un rumore di piuma fa crollare i miei pensieri,affamati castelli di carta ambiziosi come babele,Cristo apre la porta,mi somiglia:è solo con una fontana.
Esco,porto a spasso il drago,vedo un Fruttivendolo di pietra spacciare soldi usati,arriva un Uomo con un cappello di pelle umana,non se ne trovano così da secoli,misterioso e anche un pò goffo viene incontro con due donne trash e ricoperte di pulline licostratico,con un accento plutoniano chiedono indicazioni per l'autostrada,un ragazzino di 16 mesi su una caravella impenna fra le bimbe anziane fuori l'asilo,qualcuna s'infatua e bacia il suo clitoride.
-hai poggiato fuori l'azoto?-mi chiedo linciando via un malleolo.
-Si.Fra il teatro e l'airone-
-Va a prendere il treno-
-Dove si trova?-
-Fra Sanremo e la necropoli-
Non smanio molto di infiltrarmi fra i tubi di ghiaccio per prendere lezioni di karate,a pensarci,ho già la poesia da spremere in bottiglia che me ne farò mai della prosa se non uccidere il mio cuore da barbone satellitare?

giovedì 10 dicembre 2009

Gazebo di Saturno

Buongiorno,forse no,sono le 34:45 se non sbaglio l'ora del thè qui sul nostro Gazebo di Saturno.Prima di sgusciare fuori dalla coperta raccolgo la vestaglia sporca in terra,i guanti,l'amore e le ultime miserie.Alzo la testa e un dolore lancinante-Cazzo il motorino!-
Quel mammalucco di Perseo l'ha parcheggiato ancora in camera mia.La musica darà il giusto umore a questa giornata mesta e priva di odore,raccolgo due radici camaleontiche dal pavimento e vado giù al settimo pianterreno per un caffè.
-Quanto zucchero amaro vuoi?-chiesi gentile a me stesso
-Uno-rifletto-ossobuco che non sei altro parli ancora da solo?-
Abbassai il capo e umiliato-No solo quando sono solo-
-Mi sembra giusto!Diamo a testate la luce?-
-No oggi son stanco-
-Ma se ti sei appena alzato-esclamò con stupore
-Si ma oggi è il giorno che ho 70 anni-
-Domani quanti ne avrai?-
-8 e mezzo-
-E quando sarà domani?-
-A frittata e delizia direi...mhmm....dopo ieri-
Andai su Mestizia,il mio anello preferito,per sganciare un po di ghiaccio,è tempo di vodka alla luna verde,raccolsi un pò di polvere di stelle e volai con un salto sul ghiacciolo alla ciambella.

venerdì 4 dicembre 2009

Lontano e restio

Eravamo in tre a quel tavolo di legno,ieri su di esso si scriveva un proverbio oggi versi di graffitari in crisi esistenziali,meglio non pensare,avere vent'anni è diverso da ventuno,ogni giorno da anni è il mio compleanno,ogni giorno da anni palpeggio,per furori di quartieri ventricolari,il culo alle vecchie,Nonita dove sei l'ansia scorre sulle mie spalle precarie e gracili dinzanzi alla tua veggenza,sei infermiera di me insulso essere catapultato con umana mongolfiera su una molle terra che s'affaccia dal tuo oceano.
Vorrei affliggere i naziskin in ogni fase,ho una molotov su ogni cesso,la nota merda in south park conquista il pubblico,ma con lei,con lei non ho bisogno di feedback,il vorrei,il sale della mia aiuola,la linea esse di Quinceau,le rotte a quattro sponde di Jack The Snake,alcol,benzina,scusa se vado via,ho ingoiato il marcio metallico come un cartone di Hanna e Barbera,ho vomitato l'anima predata da avvoltoi senza fiamma,sono una iena di cassetto,faro il chirichetto da grande,scriveremo ancora di porno amatoriali e cosce bianche sinusoidali,cara scapola ti distraggo da questo posto e confesso che:
Non riesco a dormire se penso che lei può solo sognare.

martedì 1 dicembre 2009

Pulline Licostratico

Le birre calpestate che dal frigo infelici sono uscite si presentano in giacca e cravatta,alla stazione i convenevoli a telefono sono sempre gli stessi,lei appostata in un angolo,quello mancato della rotonda,ha una foto autografata dall'inibizione.
Le carte ancora sporche di caramello volavano via col vento,Dicembre come ogni anno arriva lento e persuade alla sola pronuncia di esso,io col solito mantello sulle spalle racconto storie malate alle fate.
Le favole ancora irte nonostante la siccità coprono i lettori musicali produttori di misere vite in cerca di colonne sonore,lui antipatico e stronzo con la mente perennemente a zonzo risulta falso e borghese,lei non ha ancora pretese e rinvigorisce con facce buffe mentre perde la luna tagliata male che si scioglie in un bicchiere.
Le strisce del vile sono sotto vetrina dietro un sole artefice di scandali con anelli di ghiaccio,l'orologio si spalma sul suo collo e inaridisce il mio deserto distruggendo tutti i lampioni verdi affumicati dai sensi alterati.
La mia premessa è una metapremessa,premesso ciò chiedo il permesso per premere sull'acceleratore e andare via con la nostra solita malinconia.