giovedì 17 dicembre 2009

Loghi invernali

Sentivo fra i bicchieri un fruscio di loghi invernali,il mare si inzeppava di alghe e frutti acerbi,la costa frastagliata e nuda mostrava la disinvoltura del vino,rincrescendomi di ciò che per pigrizia non vidi.
Piatta e vertiginosa torna al nido l'apatia infinita,la storia d'amore più lunga della mia vita,io,lei,la solitudine accecante e bagliori scuri di demoni salvi dal sale di Cartagine.
Corrodo fra le miniere del cervello,stupida big bubble,il cervelletto cariato si stacca e dichiara autonomia,cerco la fuga dal corridoio mi sento in provetta ecco che torna.

Incubo finito,è notte:
-Buongiorno Notte-
-Buonanotte giorno dovresti dire.Non vedi che manca un quarto di ciclo ed è Siclide?-
-Ti va di uscire?-
-Con chi?-
-I presuntuosi che fanno?-
-Escono con gli egocentrici-
-I poeti?-
-Ovvio con gli analfabeti-
-I nichilisti?-
-A puttane su Omega 7-
-Ti va una pizza al subconscio?-
-Ma si-
-Che morte vuoi vedere stasera-
-Quella di un bimbo-
-Ho il delitto di Candrega-
-Perfetto-
Il proiettore proietta immagini che a memoria si recitano da sole,amo le morti silenti,quelle certe,è bello vedere quegli ingenui esseri sempre terrorizzati dinanzi alla prima vita,si abitueranno,godranno come il cristallo fra il sangue della folla.Passerà anche questo sentimento,passerà anche l'infinito,da questa morsa non si può scappare,la sofferenza non compare,l'allegria fa star male.Che ognuno pianga nel proprio bicchiere le macchie umane non si scrostano dal mio Gazebo.
-Mi spiace-Fuori!-

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