sabato 28 aprile 2012

La vallata


I piedi nudi danzarono sul prato, le piante sottili aderirono scaltre, le dita silenti entrarono in contatto col verde profumo della vallata. Le urla giocose dei pargoli viaggiarono fra i monti accoglienti che con amplificata dolcezza furono restituite alle orecchie divertite. Gli alberi erano scale da percorrere con umana creatività, il tetto maestoso mostrava orizzonti inesplorati, mai il finito sembrò più immenso. I piedi nudi affondarono nella calorosa terra, accogliente e perennemente gravida di vita. Il muschio pizzicava l'olfatto e l'aria gonfiava i polmoni fino a imbarazzare il fiato, un colpo di tosse e un amaro sorriso. Il sole baciava le labbra e le parole della giovane fanciulla nel suo antico canto. Il ruscello abbeverava la comunità limitrofa, le donne e gli uomini, i vecchi e i bambini, nessuno era escluso: era il padre di tutti.

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