sabato 25 febbraio 2012

Assonanza finale


Lì, lungo il cammino, un gruppo di piccioni che confabula, sebbene siete brutti come un piede, non ho alcuna voglia di traumatizzarmi perché uno di voi non si scansa dal mio cammino, imposto prepotentemente, che non riesco ad arrestare. Se mi fermo penso, pensare troppo mi uccise quasi una volta, preferisco i lavori meccanici, di quelli definiti precisi. Sportello delle scommesse, responsabile di un'ascensore o anche di un cimitero.Il mio massimo impegno cognitivo sarà il cruciverba. Proseguo con l'auto brilla e le ruote alticce e raggiungo il parcheggio domestico: i gufi accompagnano il panettiere alle consegne, mi saluta ed io con educazione gli faccio un cenno col mento. L'alba della luna che sorrise ebbe una diagonale felice; Venere e Giove bei pianeti, quel giorno furono profumati più che mai. Gli occhi, schiacciami gli occhi, non baciarmi, schiacciami gli occhi, la resistenza si rinnova contro i nemici di classe in forme antiche, nella fotografia ti eri pisciato addosso, perché ti piace tanto? Un morto ha tanti discepoli, tanta veggenza e pochi figli, quasi tutti lo rinnegano. Non avrò assistenti, bene che io sia bidello e tu segretaria, basta che il cervello faccia silenzio e tutto il resto scompaia.

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