lunedì 13 settembre 2010

Capitolo I(Io abitante)

Sì.Ero del clan.Di quelli forti e silenziosi dentro i quali i membri godono di privilegi accompagnati da doveri.Quei doveri che danno soddisfazione,che se ti van male hai segni da mostrare alle donne lì a guardare,con ansia sessuale.Ero ancora minorenne quando le valigette nere si aprirono lungo la strada,prima di essere noto nel quartiere però ne scorse di sudore ed epinefrina.Iniziò tutto quando il mio amico Dedè mi propose di comprare più di quanto ci serviva dal sempre impegnato bancomat della felicità.Ero titubante sul fatto che c'era da trattare male gli amici ma il risultato era un coltello nuovo di zecca,bello,il primo con il quale tutto ebbe inizio.Prendemmo una quota più alta il turno successivo e la risultante fu:una bilancia,tanta allegria e una pipa.Nel periodo di Natale decidemmo di riciclare le pensioni e di darci ai ricchi affari.Fu festa grande attorno a noi,Dedè pensava in grande e sperperava come un imperatore.Le ragazze attorno a lui fluttuavano come nubi di lento spirare.Dedè al bar era il primo a essere servito e fu tra i due il primo ad essere preso.Nella zona dei delfini venne colto mentre scopava con una negra,due carabinieri lo beccarono e lo portarono via quando ancora doveva sbrottarsi le palle.Dopo varie minacce e botte gli trovarono,fra le manganellate impresse a fuoco nel corpo e nel cervello,una buona dose per sbatterlo dentro,redimere la chiave dalla zona e isolarlo con poco e niente.I ragazzi di borgata oggi non hanno avvocati anche quando ce li hanno.Decisi di continuare l'attività,almeno fino a quando non avevo raggiunto il pensiero economico prefisso,poco tempo dopo un signore mi propose un affare con le assicurazioni truccate e incidenti fasulli.Guadagnai abbastanza per allargare il giro oltre il quartiere,di rischi ve ne furono ma un giorno passando come al solito per la macelleria di Don Ciro le porte si spalancarono e la paura fu grande ma l'emozione di entrare e uscire vivo e vegeto  mi rese uomo.Un uomo.Di quelli con pochi averi certo,che forse non era bello nè ricco,ancora in prova ma forte di una spalla da uno del clan che tutti conoscevano nel quartiere come CumuloDiOssa che mi propose un lavoro al porto.Fui il migliore dei ragazzi tirocinati e da qui tutto ebbe inizio o fine.

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