giovedì 15 luglio 2010

Cenerentola la Puttana



Cauta si disfa la sera con un martellamento di bottiglie e luci, gli ospedali sfilano scontrini lungo le corsie di emergenza, l'informatica si amplia grazie ai satelliti e le biopsie, l'informazione quella va avanti a pillole antidepressive, la case hanno poche finestre e molte grate, tutti gli alluvionati saranno pestati e le donne denudate dei propri figli, questi vedranno il burrone chi saprà volare potrà esistere, Darwin si solletica a guardarci dall'Iperuranio e la critica militante si fa pubica e isolata. Le notti si allungano e l'energia si complica, la natura sopravvive grazie alla criminalità organizzata e le coscienze restano ferme lì a mirare tempi passati o futuri. Il mio presente è la dilatazione del secondo e ciò lo devo alla bibbia proustiana, a Godard che infrange le immagini con altre immagini proiettando terze figure più sane delle prime e figlie dell'occhio vigile condito da pop-corn di marzapane. Lo stretto di Gesù è un ragù di missili dirompenti e sfacciati, di processi laicizzati, di cascate di piromani e frutti di diamanti. Si riappare in basso la luna, la città è apparecchiata per la lunga notte in spesse nuvole di smog, la Pazienza ha un limite e Di Maria nei suoi distretti l'ha ben documentata, Pippo ricapitalizzato giostra le sue azioni sul muro della strada, tagga, quera Paperino con il fucile, scrive e stampa relazioni in merito ai comunisti per la C. I. A. 
Compagno, lo ammetto, ti chiamo così non per rispetto ma perchè la fame chimica ha un prezzo, il tuo nome non me lo ricordo. Fratello, lo ammetto, ti chiamo così per lo stesso motivo, a volte però credo che lo potremmo essere ma il problema non è che siamo tutti fratelli bensì distinguere Abele da Caino. Il nastro azzurro benda lei, durante la sottomissione anale appare una pubblicità: "C'è più gusto ad essere italiani."

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