domenica 7 marzo 2010

Il profumo batterico

La platea raffreddata attende il mio sopralluogo,sono in ritardo e cammino da tanto,ai piedi di questa città si chiede solo un po' di acqua distillata,di catene per i posteri e freni a mano per non sentirsi adulti.
Lungo i sanpietrini maltesi prossimi ad essere demoliti ritrovo una vecchia amica,la classica vecchia amica che passano gli anni lei cambia a seconda della moda ma resta sempre la stessa insicura e truccata male del primo incontro casuale.
Lungo la pavimentatura a righe in avorio della lungomare trovo un numero pari di barboni legati da patti incisi su tombini,su pietre e marchiati a fuoco sulle braccia autunnali,io triste leggo senza curarmi del motorino che mi investe,sono triste e lo so,cammino ancora giusto perchè il sonno si affacci con uno sbadiglio.
Ora il portone mi fissa,ma io ho in mente lei in un bacio eterno condensato da immagini furtive nella mia mente,la rosa chiusa e nera,per i pazzi e per la galera,quella acerba e viola perchè l'amore frega la malora,quella rossa e matura perchè la felicità è una costante duratura,quella bianca celestiale perchè è l'unico motivo per cui tutto questo vale.Ora sono in tivvù i semafori ristrutturati sono lontani ed è certo tempo di guidarsi cauti e ambiziosi verso il tedioso domani

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