sabato 27 febbraio 2010

Piazza Duomo

La notte si affaccia silente su un arco posto nei pressi del cielo,Dio veglia sui gatti e sui citofoni,si intravedono delle scale,addobbate di una luce antica e leggera quasi di cera,non c'è mai nessuno che le sale,mai nessuno.
Scorrendo le scale ora coperte dagli occhi della notte una triste campana ride della luna,imbarazzante è il cantico sulle curve della prima e sulle macchie dell'ultima,la campana ride ma poi rintocca,il suo mestiere consiste in intervalli continuati utili agli uomini d'un tempo di certo non agli esseri digitali.
La campana è gelosa le sue urla orgogliose scemano al confronto con quelle di una coppia eterna che getta il lichene  in faccia ai dirimpettai,ai giullari e al grano,questi si sfiorano in un t'amo,riprendono però nella loro lite,andranno a casa senza pace alcuna e il cuscino sarà tritolo,nessuno dei due dormirà e sarà di certo colpa delle urla orgogliose che tergiversano nel silenzio nel quale la notte si è affacciata.

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