mercoledì 2 marzo 2011

La spesa e il resto mancato.

Scrivo e ne ho bisogno più  del respiro, ossigeno depurato in caramelle alla gola. Delle donne dai vestiti strambi, delle calze a rete, del miele delle api e dell'oro dei pirati.


 Entrai in una profumeria in cerca di un balsamo, la luce sembrava quella di una soap opera, forse meno volgare, di sicuro forte e artificiosa. Mi accolse una commessa a metà fra una nevrosi coprofoba e una dolcezza estetica. Aveva occhialini precisi e li appuntava come se avesse un tic. Era una donna di mezza età ma si curava molto, non nascondendo le sue rughe, equilibrata anche nel trucco, leggero e a modo sulle guance ed a contornare gli occhi. Le chiesi il balsamo e lei lo prese con tranquillità, il suo passo era lento e coordinato, ritmico e lievemente piacente. Chiese se mi occorreva altro, era piccola mentre parlava, quasi si miniaturizzava ad ogni parola detta. Era imbarazzata, quasi a disagio nel suo stesso locale, le dissi di non preoccuparsi che avevo tutto e salutai.
Entrai poi al supermercato, urgevano le uova, 6 uova corrispondono a 3 pranzi abbondanti. Una signora col bastone faceva la verticale a rilento, mentre la cassiera con un retino raccoglieva migliaia di 1,2,5 centesimi in picchiata dalle tasche della vecchia. Un uomo provava a leggere una scritta, era molto grande, chiese il mio aiuto, gli cadde la dentiera e lo ammetto, gliela rubai. Era troppo forte la tentazione. Il salumiere tagliava con virilità i salumi, utilizzava il coltello, era un duro altro che affettatrice. Le over 50 di età e di taglia lo guardavano estasiate, come il bulletto fuori scuola, quello definito solitamente zotico dal tempo, lo ammiravano e come ai concerti gli lanciavano indumenti intimi. Qualcuna imbrogliò lanciando il tanga della nipote. Lo zotico abboccò. Presi le uova, la seconda marca meno economica, la più economica è finita, esistono scaffali vuoti con prezzi stracciati, la crisi ci indigna meno. Alla cassa ovviamente pagavo una cifra che terminava con nove centesimi. Il cassiere non aveva il resto ma il retino era saldo fra le mani. Gli chiesi il centesimo di resto dicendo che portava fortuna, se invece l'avesse conservato lui io sarei diventato sfortunato. Questo mi rispose ovviamente che se il centesimo avesse funzionato non sarebbe stato ad un supermercato ma altrove. Pensai dove. Non gli diedi torto, non mi diede il centesimo. Non sorrisi molto, non mi diede il resto.

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