martedì 29 maggio 2012

La fermata


Ci fu un ripensamento lungo il percorso. A ritroso, un attimo. Le cinque di un alba, la miseria contorta fra i cestini. Un uomo, la stazione. S'alzava per chiedere qualche spiccio, spicciava storie per qualche spiccio. Meglio che spacciare. Un cane legato al padrone senza guinzaglio. Il cane secondo del padrone due. L'incontro fecondo, scambi di cianfrusaglie. Io di fronte alla scena mi guardavo allo specchio. Il ciuffo e il baffo, non mi riconobbero. Erano mio padre e mio zio con i loro tabacchi gemelli, le loro coperte di carta e i loro materassi duri. Dal collegio erano muti. Qualche urlo in onore della vecchia casa. Io medio fra i due, ho poco lavoro da fare. Ho da attendere. La guerra fredda.

Nessun commento:

Posta un commento