domenica 18 settembre 2011

Fra poeti e aedi

Sto male e prego la madonna, perché lei, ogni torto disgrava e sotto la veste il pizzo detiene. Sono peccatore disceso nel limbo e relegato fra poeti e aedi, li ho truffati tutti e mi son fatto salvo. Senza fede in colui che nel legno venne ficcato riarsi il mio corpo vendendo la beatitudine contraffatta. Non mi interessa essere nelle grazie di chi tutto può, voglio il mio corpo è il solo oggetto che mi fa sentire, vivo o morto non importa. Ho il baffo informato, minaccio e ricatto con acume mi divincolo dai capi con l'aureola è solo questione di tempo, presto sarò pronto per lo scontro. Il ribelle compiva tutto alla luce, Lucifers, io all'oscuro vincerò. Seguo il ritmo cadenzato e mi spaccio per maresciallo, calabrese fui e sotto la coppola che lo noti. Napoletane son le mie mani, milanesi le mie ricchezze e mai genovesi furono le mie tasche. Ora ho una camicia in trama scozzese, grigio e blu il suo colore, un cancro ai polmoni sponzorizzato dalla Marlboro, sudo all'inferno e sappi che per me è un piacere etterno

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