giovedì 2 giugno 2011

Le nuvole frantumate

Alzo lo sguardo e scende il cappuccio dalla mia nuca, alle speranze comuni i miei occhi si distraggono, le nuvole si frantumano e le piogge acide boicottano le esistenze. Cinque soldati in fuga dai tutù, da terra provano a rialzarsi, guardano il cielo e i loro occhi si imbruniscono. Caltanissetta, Polla, Barcellona del Pozzo, Novi Ligure e Bastardo suonan le trombe solenni, in pace con un Dio antico. Le scommesse dei segretari del biliardo si smacchiano con azioni retrograde, pure e quasi cristiane. Lo stadio della Collera si manifesta fra i sentieri negativi e gli slogan trepidanti si ricopron di sussurri autunnali. Quando estate fu in un altro post, un altro ragazzo visse la sua spiritualità con occhi trasbordanti, irreali e magici. Le lettere che gli scrissi furono ignorate, i tirocini derisi e i migliori amici si diedero alla forca. Un flagello governativo tutto paesano, all'estero mi chiamavano il sottomesso dei sottomessi, a casa mi lamentavo dei miei fratelli e loro di me, nessuno amava l'altro, nessuno dava un pezzo di sè, nessuno era vivo perché nessuno aiutava l'altro e continueremo ancora a lamentarci: ci pisciano addosso e ancora a dire che piove.

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