sabato 4 dicembre 2010

Cemento Negro Fragile d'Olio

Non avrai altro saldo dalla vita, l'elenco della morte continua, tra i turbini accondiscendenti dei tuoi versi ci saranno calamai disfa scrivania, lo scrittore, quello bravo, fa in modo che ciò non avvenga. I semafori regolati in due mezzi, i passi di una donna con i tacchi sono un tre quarti, sono stato a tutti i tuoi concerti, ti credi una rock star ma continui a perdere il plettro dalla giacca, è tempo che tu ti ponga una domanda alla quale ti sei risposto da tempo. Potrai aprire le attività che più ti piacciano fra liquami e detersivi, pattine per i piedi e fazzoletti di stoffa per il bus house, ti laverai le mani ogni tre quarti dell'ora ma sanguinerai con metronomo scandito dal rapido testo col quale suonerò la tua sporcizia.


L'animo non si confonde come te, s'inietta nelle maschere, e rende bene l'idea, si legge fuori più che dentro, la disperazione te la tira fuori, tanto ti nascondi quanto ti si vede, l'assenza di luce la chiami casa eppure ti sei rintanato e hai paura, gli spifferi d'aria prendono forma nella stanza, ti gelano le vertebre fino all'ultima coda, il tuo respiro si strozza ad intervalli definiti applicati dall'orologio, questi dialogano, solo per un pò, poi avranno una gastrite e in piccoli vomiti ti stuzzichi il molare sporco di succhi, i fantasmi seguono la prima fase della mutazione da  gas a birra presto saranno cubetti e diventano solidi, resuscitano, anzi no, la tua mente li partorisce. Mi raccomando però questo avviene solo a chi si perde l'animo ma continua così sempre dritto secondo pianeta e fingiti libero, sei sulla buona strada. Cemento negro fragile d'olio.

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