lunedì 16 agosto 2010

Favola nera

La situazione si fece dura per lui, le vie di scampo si erano esaurite, entrambe furono collaudate, il tempo inesorabile però gli imponeva due uscite:la prima consisteva nel bruciare la coperta dove l'amore sudava e le paure si raggelavano in parcelle ghiacciate chiuse in un freezer, l'alternativa invece era darsi all'esclusivo frutto esotico dondolante sull'amaca geometrica. La prima porta era lì nel frattanto socchiusa da mille dubbi di lei, il suo primo amore, un'ambra luminosa e bassa nello stesso tempo, la costante sempre costante oppure il rubino scorpione sadico e desideroso di far male da degno felino. Una le proponeva l'ennesimo spinello, l'altra la chetamina, la prima un letto orizzontale, la seconda quello verticale, una si tagliava le vene, l'altra ne faceva un uso ancor più masochista. Era lì fra un cane e una bestemmia, ubriaco in terra a delineare orizzonti, a immaginare liti, baci e situazioni familiari disgustose, decise di bere ancora un pò, il wine bar era lontano, la casa della prima donna però non era così vicina. Decise di vagare fra le cicche che rendevano molle il marciapiede, ignorando le adolescenziali carovane di piccoli e ispidi motorini che lo insediavano. Il tracciato s'era fatto lungo a sera, anzi a notte inoltrata, vide una baldracca da otto denari  e capì che lui era un uomo, non un sindaco nè un pusher nè un politico, decise comunque nonostante il mutuo e la vacanza appena conclusa o forse no di prenderla a sberle, urlarle troia e sbatterla contro un muro. La sottomise come un leone ma in realtà era un cane, di quelli codardi e vigliacchi. Il pappone si svegliò e lupo di certo non lo era ma nella situazione l'arma bianca lo fece padrone e il sangue del nostro protagonista schizzava come le fontane delle piazze vive. La terza via fu quella fatale, l'esecuzione banale, poco singhiozzante e distaccata dalla trama come un film incompreso, in un'azione di poco peso, le scelte si ridussero come chiunque sperava, lui in primis, la morte lo fece vigliacco stronzo e beone, bastardo con un volto irriconoscibile e un documento infame a dargli un funerale al quale due madri ignare di esserlo e gravide di menzogne gli donarono lacrime ingenue e pietre. 

1 commento:

  1. ciao! come stai?
    il tuo blog sembra piacevole. Continuate così!

    Vorrei che si guadagna di più successo in futuro!

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