Provinciali strafatti del tutto assuefatti, ridicoli e larghi ZAMPAVAMO le strade del centro storico come gangster o meglio come le pistole dei gangster, piccoli tumulti si sentivano fra le ortiche dei nostri cervelli, erano i gradini scalati per giungere al ventricolo del cuore nervoso, era l'anatomia sfalsata dei nostri sintagmi incarniti nel vento settembrino.
Non c'era nulla di fantasmagorico, solo quiete, niente di sommesso, solo quiete, nulla che potesse scalfire l'euforia malinconica, solo quiete, eravamo una piazza, un locale, un bar, un muto, dei calzini oppure pettini per cicatrici, ma prima di tutto eravamo la Compagnia della Morfina.
Nessun commento:
Posta un commento