martedì 4 agosto 2009

Monkey Island

Non dovrai far altro che asciugarti sul ponte, sarò lì, io sole, io damigiana, io riso sull'Aversana. L'autostrada del secondo mondo ci porterà senz'altro a una città, non fidarti mai dei trasporti urbani o dei ladri in borghese, siamo tutti in divisa eccetto i furbi di paese.
Le passeggiate inutili nella notte, le pattuglie storte, le auto fracassate, gli incidenti violenti con esseri presumibilmente umani, macellati nel legno di un chiosco, venderemo ancora fiori ai morti, giocheremo ancora con Guybrush Treepwood, ci insulteremo e conteremo i morsi dei ventilatori.
I cessi saranno rugosi, contrarremo l'alienazione su quel materasso dove le due piazze saranno violente con scontri tra fazioni, disegnerò percorsi con le dita sul tuo corpo, renderò lattina i tuoi capelli, affronteremo la digestione sulle Alpi, lasciando i Cantanti a Bologna, i Poeti a Firenze e gli Alieni a Salerno.
Non dovrai far altro che bagnarti di provincia succhiando le angosce dei palazzi a tre piani, degli architetti di rione e lasciare che gli scooter seguano le follie telecomandate progettate sin dall'età della pietra fino al millennium bag, ci vediamo da Nino senza grassetto bruciato.

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