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Con le scarpe slacciate ed i piedi in fuga
ho rimesso al proprio posto
i versi mozzafiato e le parole sante
le culle che avremo e la bettola
Figlia di un tram, gravida e madre
Figlia di un tram, gravida e madre
del vento che ci insegue
talvolta lo cavalchiamo
altre scappiamo in direzioni diverse
Io con l’anima insanguinata e la testa spaccata
Io con l’anima insanguinata e la testa spaccata
tu con il gomito rettangolo e le gambe incrociate
ai semafori smorti e al campetto di periferia
accucciati ci sedemmo un giorno sui nostri scudi
Sulle nostre albe illuminate
Sulle nostre albe illuminate
con le caviglie massacrate
nella notte, nella sua energia cosmica
le mie parole erano fiumi in discesa
pronte a modificarsi lungo le curve delle tue espressioni
I tuoi tintinnii gironzolavano
I tuoi tintinnii gironzolavano
lungo i prati verdi della mia malinconia
ti ho amata quando ti ho vista tra i piedi di un impiegato delle poste
e un tossico avvolto in un telo da mare
Con la madre lucida in volto, scavata al petto e lavica al ventre
Con la madre lucida in volto, scavata al petto e lavica al ventre
ti ho amata prima di disinnescarti
di manomettere le tue manie
di far brillare le tue paranoie
Nella dipendenza, nella clausura
Nella dipendenza, nella clausura
nel monte spaccato, nel mare di oro nero
tra le balene del lago, tra le belve all’asilo
ti ho amata in immagini distinte dal reale
In un acquario metropolitano
In un acquario metropolitano
tra le barche del sultano con la corda di mio nonno
ti ho amata ad ogni funerale
ho lasciato offerte solo per te
Sull’orlo del precipizio, sul ciglio della strada
Sull’orlo del precipizio, sul ciglio della strada
sull’ultima goccia dell’amaro in lingua
tra la trincea delle onde e il mare in fuga
ti ho amata nella tua immagine e nel tuo volto mai conosciuto.